Il Mav abbatte le barriere e punta all’accessibilità universale
Incrementare le forme di partecipazione attiva della comunità con la conoscenza del ruolo educativo del museo e del suo patrimonio culturale, stimolare lo scambio di esperienze e approcci con altri musei, associazioni o professionisti che si occupano di accessibilità culturale universale sono gli obiettivi del Mav, il Museo di artigianato valdostano di Fénis.
Fin dalla sua apertura il museo ha eliminato le barriere architettoniche per permettere a tutti gli utenti di fruire delle esposizioni, ora tenta un passo in più e punta all’accessibilità universale.
Lunedì 24 alle 11 sarà ufficializzata una collaborazione con l’Istituto dei sordi di Torino per «costruire una rete per favorire un clima di confronto e collaborazione con enti che si occupano della facilitazione della comprensione dei linguaggi disciplinari e specialistici utili a migliorare i servizi offerti ai visitatori di spazi culturali» spiegano il presidente dell’Ivat Livio Vagneur e il presidente dell’istituto torinese, Antonio Robbiati.
Il passo successivo sarà rivedere la comunicazione interna del museo, la sua semplificazione, la sperimentazione di attività didattiche per sordi e la concretizzazione di un vocabolario nella lingua dei segni dedicato all’artigianato.
In foto un gruppo di utenti dell’Istituto dei sordi di Torino in visita al Mav
(re.vdanews.it)