«Forza Christiane»; l’associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti in soccorso dell’insegnante scomparsa
Forza Christiane, ti aspettiamo a braccia aperte, non ti lasceremo sola!
Si conclude così, con un accorato appello, il comunicato diffuso dall’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus) e relativo alla scomparsa di Christiane Seganfreddo, l’insegnante aostana sparita da casa il 30 dicembre scorso.
«Un’insegnante valdosta, dopo aver ricevuto la diagnosi di retinite pigmentosa, sconvolta e disperata da questa notizia – si legge nel comunicato -, decide di fuggire e, a tutt’oggi, risulta ancora scomparsa. Fin quì i fatti, nudi e semplici, ma… quanti pensieri si accalcano nella nostra mente nel venire a conoscenza di avvenimenti come questo!
Ci chiediamo: come sarà stata comunicata la diagnosi a questa poveretta? In tanti anni di vita associativa abbiamo sentito infatti le storie più incredibili. Dal medico che dice freddamente: “Vada subito a comprarsi un bastone bianco” a quello che, con analoga disinvoltura, consiglia di lasciare immediatamente il lavoro perchè: “tanto entro un paio d’anni lei sarà completamente cieco”. Non è possibile non provare un senso di frustrazione nel constatare come, nonostante tutti gli sforzi di sensibilizzazione, la nostra associazione non abbia potuto rendersi utile in una situazione così drammatica.
La Valle d’Aosta inoltre, è una regione molto ricca. Tutte le volte però che la nostra associazione ha tentato di operare concretamente su quel territorio, anche allo scopo di creare uno sportello informativo, ha sempre trovato porte chiuse e grande diffidenza, sia fra i medici che a livello politico. Abbiamo comunque il dovere di far sentire la nostra voce. La professoressa probabilmente non ci sentirà ma appare giusto tentare di farle sapere che:
1) La retinite pigmentosa è certamente una patologia degenerativa, ma il suo decorso è assolutamente imprevedibile e incostante. Fra i nostri soci ce ne sono alcuni quasi ottantenni che conservano comunque un residuo visivo piuttosto buono.
2) Anche con una capacità visiva ridotta è possibile lavorare ed essere autonomi. Il nostro presidente stesso ha svolto per diciassette anni la professione di insegnante nelle scuole pubbliche.
3) Le associazioni, come la nostra, possono svolgere, in queste situazioni, un ruolo importantissimo. Abbiamo visto centinaia di persone recuperare il sorriso e la voglia di vivere dopo aver frequentato uno dei nostri gruppi di autoaiuto, le attività del Centro di Riabilitazione Visiva, le iniziative sportive o anche solo dopo un colloquio in sede.
(re.vdanews.it)