Furti: denunciati tre ‘pendolari’ albanesi autori di blitz tra Nus e Hône
Tre pendolari del furto albanesi, R.D. di 29 anni, G.M. di 30 e K.D. di 23, sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri della Compagnia di St-Vincent/Châtillon per furti e tentati furti perpetrati – tra i paesi di Nus e Hône, passando per Chambave, Châtillon e Verrès – nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 novembre.
Nei confronti dei tre albanesi, formalmente incensurati, residenti nel milanese, sono ‘saltati’ fuori numerosi precedenti specifici all’atto degli ulteriori accertamenti svolti sulle loro identità, considerati i numerosi alias a loro attribuibili.
I malviventi, responsabili di quattro tentati furti e tre furti realizzati, erano stati notati in azione da alcuni cittadini, la cui collaborazione è stata ritenuta fondamentale dai Carabinieri per l’identificazione dei tre, fermati da una pattuglia a Hône, a bordo di una Mercedes Classe A intestata a una donna moldava residente a Milano.
Una volta fermata l’auto, dall’abitacolo sono stati fatti scendere due dei tre albanesi, in quanto il terzo (raggiunto poco dopo dagli stessi militari dell’Arma) era già sceso dalla vettura per un sopralluogo a piedi volto all’individuazione di eventuali altre abitazioni da ‘visitare’.
Sulla Classe A è stata quindi rinvenuta refurtiva per circa un migliaio di euro, riconducibile però a furti perpetrati nei giorni precedenti fuori Valle: la refurtiva dei tre blitz andati a segno nella notte tra il 25 e il 26 novembre scorsi, a oggi, non è ancora stata trovata, da qui la denuncia a piede libero dei tre albanesi.
Per gli inquirenti, infatti, i monili d’oro (che i malviventi erano soliti nascondere all’interno di calzini) e il denaro contante rubati nella serata di lunedì tra Nus e Hône sarebbero stati trasportati fuori Valle attraverso una seconda automobile presente quella notte in Valle d’Aosta, una Mercedes o una BMW station wagon di colore grigio, sulla cui individuazione i Carabinieri stanno ancora lavorando (da qui l’impossibilità di arrestare i tre in flagranza di reato).
Più nel dettaglio, è stato accertato come i tre albanesi denunciati fossero in quelle ore in contatto tramite ricetrasmittente con un secondo nucleo della ‘batteria’ criminale.
(patrick barmasse)