Querelle al Corecom: la presidente Ghillino: «Consiglio regionale inandempiente»; la replica: «pur percependo la retribuzione non è stato neppure convocato il Comitato»
Maretta al Corecom. La presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni Valle d’Aosta (Corecom) diffida il Consiglio regionale «a provvedere alla sostituzione dei componenti dimissionari e al ripristino della collegialità dell’Ordine». Risponde il presidente del Consiglio regionale Emily Rini, secondo la quale «pur ricevendo l’indennità mensile, e malgrado le richieste formulate anche da alcuni componenti, il presidente del Corecom non ha provveduto a convocare il Comitato, neppure per la doverosa approvazione del programma di attività».
«Dopo il rigetto della richiesta sospensiva da parte del Tar – spiega l’avvocato Ghillino – il Consiglio regionale riunitosi il 23 e 24 ottobre non ha assunto alcun provvedimento in merito, nonostante il periodo di prorogatio di legge, la cui durata è di 60 giorni, fosse già scaduto il 13 settembre. La situazione di impasse istituzionale nella quale versa il Comitato è grave e rende necessaria l’adozione di un formale atto da parte del Consiglio, in mancanza del quale si provvederà a chiedere la nomina di un commissario che assuma i provvedimenti in sostituzione del Consiglio regionale inadempiente».
«Il Consiglio regionale sarà chiamato a deliberare il rinnovo del Corecom durante l’assemblea del 13 e 14 novembre – spiega il presidente Rini – la prima riunione utile dopo il rigetto della richiesta di sospensiva del Tar. Se diffida deve esserci, questa va rivolta alla presidente del Corecom; infatti, nel corso di questi mesi ho più volte sollecitato la Presidente a proseguire nella normale attività di competenza, in quanto, come ha riconosciuto anche il Tar della Valle d’Aosta, sussiste pienezza di funzioni anche in regime di prorogatio conseguente alle dimissioni rassegnate da alcuni componenti del Comitato».
Nella foto, il presidente del Corecom Valle d’Aosta, l’avvocato Manuela Ghillino.
(re.newsvda.it)