Al castello d’Introd la cultura dell’ascolto
Dal 9 al 19 agosto ludito la farà da padrone: una serie di appuntamenti per «celebrare la dimensione dellascolto quale istanza primigenia dellesser uomo, per la quale ascoltare sè e gli altri è bene e fa bene. Ascolteremo dunque artisti, musicisti, attori ma anche la natura e assaporeremo con gli occhi prima che con il palato lenogastronomia locale» così Enrico Montrosset, direttore artistico del Festival Spazi d’ascolto del Castello di Introd, che ci tiene a precisare «Le difficoltà economiche non hanno aiutato ma grazie allaiuto e alla collaborazione di amici e di un team forte e convinto delle potenzialità del Festival, che hanno investito non solo del tempo ma anche delle risorse private, siamo riusciti a creare un programma ampio e innovativo: quello che vedrete sarà unico, impossibile da ritrovare in altre manifestazioni».
Una vena di sarcasmo nelle sue parole e un po di amarezza per «Un Festival che ha avuto come budget 22 mila euro, Iva compresa. Il prodotto culturale crea introiti e i professionisti del settore devono essere pagati nel modo giusto».
Un percorso sonoro che è partito proprio da Introd ieri, venerdì 9 di agosto con la prima serata di avvicinamento al Festival: un incontro con le archeologhe Stella Bettarione e Claudia De Davide e losteo-archeologo Ian Mardsen che hanno spiegato leccezionale ritrovamento della Signora di Introd, resti di una donna perfettamente conservata risalente allinizio del II millennio a.C.
Culminerà il 19 di agosto attraverso un workshop dimprovvisazione vocale e un seminario dascolto attivo, per chiudersi con una degustazione fredda nel parco del Castello e con lascolto di testi sacri letti dal Rabbino Haim Fabrizio.
(rossella scalise)