Due marocchini agli arresti domiciliari per le estorsioni perpetrate a danno di un sacerdote del Capoluogo
Mokhtar Rabit, 52 anni, e Badredine Boraya, 21, entrambi marocchini, sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Aosta – ed eseguita dalla Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile della Questura di Aosta – per il reato di estorsione a danno di un noto ecclesiastico del Capoluogo impegnato nel sociale.
Le indagini avevano preso avvio dopo l’ennesima aggressione fisica subita dal sacerdote da parte di uno dei due extracomunitari: l’episodio, in realtà, faceva parte di tutta una serie di aggressioni – anche fisiche – volta a estorcere del denaro al sacerdote.
I tentativi estorsivi da parte dei due andavano avanti da circa un anno, quando i due extracomunitari si erano presentati in parrocchia asserendo di versare in condizioni disagiate e di estremo bisogno. Dopo i primi aiuti ricevuti a titolo di carità, gli stessi non si sono più accontentati e hanno cominciato a pretendere sempre maggior denaro: l’insistenza è andata via via crescendo, fino a diventare vera e propria violenza fisica, scoppiata anche recentissimamente in episodi di aggressione.
A questo punto, con un’attività investigativa costituita – tra le altre cose – da appostamenti e pedinamenti, gli uomini della Squadra mobile sono riusciti a individuare i due responsabili delle estorsioni perpetrate al sacerdote.
(patrick barmasse)