Uv, comizio di chiusura: «Ottimismo perchè abbiamo fatto le cose giuste»
Cè un convitato di pietra al comizio finale dellUv: lUvp. E lunico che può disturbare la festa del Leone rampante che, in un bagno di folla, è andato a chiudere la campagna elettorale unionista al teatro Giacosa di Aosta ieri sera.
Letteralmente gremito di pubblico che applaude a scena aperta i 35 candidati, il teatro è attento e preciso. Si scatena solo sulle battute nei confronti degli ex compagni di viaggio oggi divenuti avversari. Feroce il paragone di Albert Lanièce che dice: «Il nostro è un leone rampante, vivo, con gli artigli; il loro è una testa di leone, imbalsamata e perciò morta perché il loro è un progetto nato morto».
E Augusto Rollandin, tra i rumorosi applausi della platea, rincara la dose: «Questa è stata la campagna del terrorismo e delle menzogne che hanno creato confusione, ma la gente alla lunga ha capito dove stava la verità è i perché della nostra azione di governo».
E dei suoi avversari dice ancora: «Noi costruiamo, loro non sanno fare altro che distruggere, i partiti come le attività produttive. La loro è una coalizione contraddittoria tenuta insieme con il fil di ferro».
Ha quindi ricordato i risultati del suo governo: «La Valle ha resistito alla crisi mantenendo le sue scuole di montagna e unagricoltura che rischiava fortemente di essere penalizzata, ma anche uno welfare che permette una sanità e unassistenza agli anziani a livelli eccellenti. I nostri avversari hanno solo rallentato i lavori prima per la realizzazione della nuova ala dellospedale con il referendum e poi impedendo linizio dei lavori».
Prima del presidente della Regione aveva parlato Devis Fruttaz, vice presidente del Mouvement, sottolineando la necessità di votare Union per dare la possibilità alla Valle dAosta di governarsi senza essere condizionata da altre forze.
Ennio Pastoret, presidente della commissione per il programma ha definito lUvp un partito imitazione delloriginale così come il suo stemma è il suo nome sono unimitazione di quelli unionisti. «Sono partiti che invece di occuparsi del loro programma si occupano di noi e che solo negli ultimi giorni hanno presentato un programma. Noi abbiamo una visione di stabilità e di governabilità gli altri quello di abbattere un movimento e un governo che hanno operato bene».
Bruno Giordano, sindaco di Aosta, è ancora più categorico: «Senza lUv non si può governare la Valle dAosta, non esiste unaltra possibilità né unaltra Valle dAosta. Noi siamo lusato sicuro, loro sono unimitazione a basso prezzo, una fotocopia sbiadita».
Ma è Augusto Rollandin a lanciare lo slogan finale della campagna: «Cè in noi lottimismo che deriva dallaver fatto le cose giuste. Facciamo valere il nostro diritto, quello dellUv, di poter governare».
(bruno fracasso)