Turismo: la Regione guarda ai nuovi mercati per frenare la crisi
Neve abbondante ma poca gente ad approfittarne.
Si potrebbe riassumere così la stagione invernale che volge al termine, tesi confermata dai dati diffusi dall’assessorato regionale al turismo per il trimestre dicembre/febbraio.
Dati che evidenziano un calo sia negli arrivi (-6%), sia nelle presenze (-8%) «dovuto essenzialmente alla componente domestica dei flussi turistici: -8% gli arrivi e -13% le presenze» si legge nella nota dell’assessorato.
In flessione anche i flussi turistici stranieri (-3% gli arrivi e -2% le presenze), specie quelli tradizionali (inglesi e francesi), mentre continuano a cresce le presenze provenienti dai nuovi mercati: Olanda, Russia, Svezia, Norvegia, Giappone e Cina.
Nemmeno il fattore neve, che negli ultimi anni è stata più abbondante in Valle d’Aosta rispetto alle località competitors, è stato determinante in quanto tutte le stazioni erano «in grado di assicurare una buona presentazione dei propri comprensori. Peraltro anche le condizioni meteo sfavorevoli soprattutto nella seconda parte della stagione hanno in parte penalizzato l’andamento della stagione».
Per far fronte alla crisi l’assessorato ha moltiplicato gli sforzi tesi a elaborare «politiche di marketing che permettano di consolidare e migliorare le posizioni sui mercati già consolidati come Russia, Olanda, Svezia e Norvegia e cercare di ampliare la presenza sui nuovi potenziali mercati come Brasile, India e Cina che si affacciano sul mercato valdostano».
L’assessore Aurelio Marguerettaz torna poi sulle polemiche sollevate da Interski, il tour operator che porta ogni anno migliaia di turisti inglesi sulle piste valdostane ricordando al patron Colin Macintosh «che la Valle d’Aosta ha da sempre cercato di offrire le migliori condizioni per favorire questa clientela molto importante dal punto di vista dei numeri ma con relativa capacità di spesa. E tuttavia, nonostante le trattative, Interski, dove può continua ad avvalersi di prestazioni professionali provenienti da fuori Valle».
L’assessore conclude sottolineando che l’applicazione della tassa di soggiorno è facoltà dei Comuni e che l’amministrazione regionale «rimane comunque a disposizione qualora si voglia aprire un tavolo di confronto tra enti locali, albergatori e associazioni impianti a fune, maestri di sci, tour operator e altri operatori del settore».
(re.vdanews.it)