«Fede, preghiera e speranza per accogliere il Santo Padre Francesco»
E’ scoppiato un applauso pieno di gioia, ieri sera, nella chiesa dell’Immacolata, alla notizia della fumata bianca che ha sancito l’elezione del successore di Papa Benedetto XVI. Al santuario mariano era infatti in corso la stazione quaresimale presieduta da Monsignor Lovignana. Ha commentato il vescovo della diocesi di Aosta, «nella Chiesa, santa e peccatrice, è presente e agisce il Signore Gesù, con la potenza del Suo spirito, e ci sono tanti uomini e donne sani, fedeli, che pregano, amano e sperano davvero, vivendo o cercando di vivere il Vangelo di Gesù nel matrimonio, nella vita consacrata, nel ministero ordinato. Anche di questo dobbiamo parlare, anche questo è credere alla divinità di Gesù». Monsignor Lovignana ha anche citato le parole pronunciate da Benedetto XVI nel suo saluto ai cardinali, poco prima della partenza per Castel Gandolfo, «la Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo e vive realmente nella forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo, è di Dio, di Cristo, dello Spirito».
«Come possiamo, come dobbiamo accogliere Francesco, il Papa che il Signora di dona? – si chiede il vescovo di Aosta nel messaggio che ha rivolto ai fedeli della diocesi; «tre parole possono descrivere l’atteggiamento che vogliamo assumere: fede, preghiera, speranza. Lo accogliamo con fede, sappiamo che il suo ministero come Vescovo di Roma e Pastore universale, dipende delle sue qualità umane e spirituali, ma anche che lui e attraverso di lui si esprime visibilmente la presenza e la guida del Sommo Pastore della Chiesa che è sempre e solo Gesù Cristo. Lo accogliamo con la preghiera: il Suo ministero è pesante e difficile, estremamente delicato e noi vogliamo sostenerlo, chiedendo al Signore per lui la forza e la luce che vengono dallo Spirito, ma anche la serenità e la salute. Preghiamo per lui in ogni santa messa, ma non manchi la preghiera personale o di gruppo e l’offerta sulle sofferenza della vita. Mi rivolgono in particolare ai fedeli che vivono situazioni di solitudine e di malattia, voi potete essere alleati potenti del servizio apostolico di Papa francesco!»
E ancora la speranza.
«Accogliamo Francesco con speranza, non si tratta tanto di augurarci che il nuovo Papa realizzi le cose che noi vorremmo, quanto piuttosto augurarci che, illuminato dal Signore, possa trovare le parole giuste per dire al mondo di oggi il Vangelo di Gesù, con verità e semplicità come faceva il grande Santo di cui porterà il nome. Aiuti anche noi a fare altrettanto, nelle tante situazioni nelle quali noi non siamo presenti. Possano la sua parola e il suo esempio accendere la speranza nel cuore di tanti cristiani stanchi e delusi, nel cuore di tanti uomini e donne che si sono allontanati dalla fede e vivono disorientamento e inquietudini, e nel cuore di uomini e donne che non conoscono Gesù Cristo ma portano in sé la nostalgia di Dio a motivo dell’immagine impressa in loro dal Creatore e che misteriosamente li attrae verso di Lui».
«Papa Francesco, il nome è sicuramente un auspicio perchè in un momento come questo la figura di San Francesco e i valori della semplicità che hanno caratterizzato la sua vita possano essere fonte di ispirazione per noi tutti – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Emily Rini, formulando al Santo Padre i migliori auguri per il suo pontificato. «Ci auguriamo di avere lonore di poterlo ospitare, come i suoi predecessori, tra le bellezze delle nostre montagne valdostane e nella quiete di Les Combes».
Nella foto, Monsignor Franco Lovignana, vescovo della diocesi di Aosta.
(c.t.)