Fiera di sant’Orso, «espressione di un’identità collettiva»
«Non ho una sfera di cristallo, ma posso dire che sono certo che i valdostani non mancheranno. La Fiera di Sant’Orso è espressione di un’identità collettiva; i vacanzieri che vorranno immergersi in questa due giorni di tradizione saranno i benvenuti e auspico che possano abbinare questo tuffo nell’artigianato di tradizione a qualche giornata sugli sci». L’assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret commenta così l’ipotesi di affluenza in calo alla Millenaria Fiera di Sant’Orso, considerati i giorni feriali del 30 e 31 gennaio.
«Sant’Orso, non so se sia Lui o chi, anche quest’anno ha fatto in modo che questo evento così importante, straordinaro e trasversale sia realtà – ha commentato il direttore della Direzione Promozione dell’assessorato alle Attività Produttive Vally Lettry che ha ammesso di aver tirato un bel sospiro di sollievo dopo la «copertura provvisoria alla Porta Praetoria che restituisce praticamente tutta l’area ai suoi storici espositori. E per questo non posso che ringraziare il Sovrintendente Domaine e il collega De Gattis» – ha sottolineato la dirigente che ha anche annunciato che, con ogni probabilità, quella dell’edizione 1013 sarà l’ultima per la medaglia commemorativa coniata dalla Verrès SpA. La scure della crisi non risparmia la Millenaria.
L’impianto della Fiera di Sant’Orso rimane sostanzialmente invariato: il percorso fiera è con andamento circolare e interessa l’asse Arco d’Augusto-piazza della Repubblica; novità: non ci saranno i banchi in via Antica Zecca, ma gli espositori torneranno nella via sant’Orso. Sono stati istituiti una serie di parcheggi periferici serviti da navette dal Carrefour, Grand Place, Croix Noire, via Vittime Lavoratori del Col du Mont, piazzale Tzambarlet, Area Zambroni-Monfleury. Sulla sicurezza di visitatori ed exposants vigilerà il COM, Centro Operativo Misto, di stanza in via de Tillier; in piazza Narbonne è istituito un meeting point per le persone che si perdono o per chi sarà ritrovato.
Quattro uffici fiera saranno disponibili in piazza della Repubblica, piazza Arco d’Augusto, Torre dei Signori alla Porta Praetoria e piazza Chanoux. In piazza Narbonne è istituito un servizio di garderie gestito dai volontari di Protezione Civile.
Apertura, come al solito affidata all’Atelier des Artisans, domenica 27 gennaio (ore 10) e, stesso giorno e stessa ora, al padiglione enogastronomico di piazza Plouves che quest’anno accoglierà 58 aziende del settore e 20 dei 96 artigiani professionisti dell’Atelier (gli altri 76 saranno in piazza Chanoux, nella consueta struttura.
Altro punto di forza, la veillà, mercoledì 30, lasciata alla spontanea ‘ouverture’ delle cantine, ma anche affidata ai gruppi folkloristici itineranti nel centro storico che daranno il là alla kermesse dopo la messa e la premiazione degli artigiani sul sagrato della chiesa di sant’Orso.
Saranno le pro loco a occuparsi dei punti rossoneri e garantire piatti caldi e freddi e migliaia di persone; quest’anno, grazie al coordinamento di Confcommercio, anche una serie di ristoranti di Aosta e della cintura offriranno menù tipici.
Foire e veillà anche a misura di bambino con ‘la fiera per i piccoli’ organizzata dalla sezione didattica del MAV e, il pomeriggio di mercoledì 30, la decima veillà di Tanteun e Marietta, nella suggestiva piazzetta di via Vevey, chez Marcoz e Charrère.
Un po’ di numeri: gli espositori del settore tradizionale sono 857; 19 per ceramica, rame e vetro; 34 sono le scuole di artigianato presenti in fiera mentre 90 exposants sono del settore non tradizionale.
Il concerto di apertura della Foire è in programma martedì 29 gennaio, alle 21, nella chiesa di sant’Orso; si esibirà il coro sant’Orso.
(cinzia timpano)