«La nostra regione deve imparare a camminare da sola»
Dopo il consigliere capogruppo Michele Monteleone è intervenuta la consigliera Alpe Iris Morandi che pur riconoscendo «una serie di risparmi e la razionalizzazione delle spese» ha criticato «la scelta, avvenuta già nel 2010, quando la crisi si sentiva di già, di perseguire il filone delle grandi opere: un grande ospedale, una grande università, un grande mezzo di trasporto, una grande riqualificazione dell’area Est del capoluogo. Ma la grandezza non porterà a nulla, servono interventi piccoli, perchè Aosta recuperi la sua dimensione piccola e preziosa. Mi auguri che la cittadella universitaria del futuro non diventi una landa desolata dove parcheggiare alla rinfusa – ha sottolineato Morandi, auspicando «che il governo della città ripensi alcune sue scelte».
Il consigliere di Sinistra per la città Paolo Momigliano Levi ha parlato «di un bilancio troppo vincolato dalle spese correnti» e ha espresso «preoccupazione per le famiglie», auspicando si possa «perfezionare la destinazione dei fondi».
«Bilancio responsabile nei confronti del cittadino – ha spiegato il consigliere del PDL Luca Mantione – documento solido e credibile che guarda al futuro e mantiene servizi alla persona e qualità della vita per i cittadini».
«I dati di questo bilancio dicono che un trentennio si è chiuso – ha commentato il consigliere Carlo Curtaz – un trentennio di risorse canalizzate e distribuite agli enti locali, alle imprese e alle famiglie. Un trentennio riassunto bene nella definizione del sociologo De Rita – ha detto Curtaz – «benessere senza sviluppo». Ci siamo pavoneggiati, proclamandoci federalisti però spendendo i soldi degli altri. La nostra classe politica ha pensato alle prossime elezioni regionali e non alle future generazioni». Prosegue pessimista: «e la situazione è destinata a peggiorare, non ritengo attendibili le previsioni di entrata». Serve – secondo il consigliere Alpe – «un modello diverso, una politica di austerità che permetta alla nostra regione di camminare da sola».
(cinzia timpano)