Chi ha da perdere dalla scissione in casa Uv
Era nell’aria da qualche tempo ed è successo. Si è consumata la scissione nell’Uv: l’ex assessore all’Istruzione, Laurent Viérin, i consiglieri regionali, Luciano Caveri e Andrea Rosset, il presidente del Celva, Elso Gerandin, il sindaco di Hone, Luigi Berstchy (e qualche altro) se ne vanno; i consiglieri regionali costituiranno un gruppo e a breve (si parla del 9 gennaio) tutti daranno vita a un nuovo soggetto politico progressista il cui nome potrebbe essere Esprit Valdpstain – Liberté d’Expression. E proprio su queste parole “Liberté” ed “Expression” si basa il credo dei “dissidenti”, che hanno alzato la voce criticando il presidente della Regione, Augusto Rollandin, definito “un uomo solo al comando”.
Una scissione che era covata da tempo e che si è maturata a due mesi dalle elezioni politiche e cinque dalle regionali.
L’Uv s’interrogherà di certo sul perché della perdita di un altro pezzo (dopo aver perso nel 2005 la fronda Louvin-Perrin). Tutti s’interrogheranno con la speranza di scrutare il futuro, perché da questa scissione tutti hanno qualcosa da perdere, soprattutto in certezze. Innanzitutto Alpe, che potrebbe perdere qualche suo ex unionista, desideroso di riabbracciare l’Uv di sinistra vieriniana. E anche se Alpe e “dissidenti” dovessero trovare l’accordo per le politiche, come è nell’aria (tanti che si ipotizza un’acccoppiata Perrin-Viérin), sarebbero comunque molti i nodi da sciogliere. E poi il Pd, che rischia di avere un concorrente nelal corsa a chi è più progressista. Per non parlare di Stella Alpina, che rischierebbe di andare nuovamente a braccetto con il Pdl, che mal sopporta perché pesca nello stesso elettorato dei moderati.
Una cosa è certa: Rollandin, aprendo alle primarie, ha spiezzato un po’ tutti. Qualcuno ha definito l’uscita del presidente “tardiva”, ma qualcun altro si è lasciato scappare un ghigno della serie “quello ne sa una più del diavolo”.