USL, danno erariale: la Procura della Corte dei conti chiede a dirigenti, medici e ex giunta Caveri la restituzione di 4 milioni di euro
Una sfilza di inviti a fornire controdeduzioni. E’ quanto si stanno vedendo notificare in questi giorni a firma della Procura regionale della Corte dei Conti – il direttore generale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Carla Stefania Riccardi, alcuni dirigenti medici, tra cui Morena Junod, colei che ha firmato la delibera, un ex dirigente dell’assessorato regionale alla Sanità, l’ex presidente della Regione Luciano Caveri, tutti gli ex componenti del suo Esecutivo, più l’attuale assessore regionale alla Sanità, Albert Lanièce e i cinque componenti il Collegio sindacale, anche se entrato in carica appena dopo la delibera. In tutto sono 18 persone, alle quali viene chiesto di restituire la somma di circa 4 milioni di euro. Si va dai 700 mila euro richiesti a Stefania Riccardi, fino a 70 mila euro a testa per Luciano Caveri, Ennio Pastoret, Laurent Viérin, Giuseppe Isabellon, Claudio Lavoyer, al Collegio sindacale e a circa 112 mila euro al senatore Antonio Fosson, nella precedente legislatura assessore alla Sanità.
I fatti che hanno richiamato l’attenzione della magistratura contabile sono legati a diversi atti: una delibera, licenziata dalla Giunta Caveri nel 2006, e altre due adottate dall’Azienda Usl della Valle d’Aosta nel 2007, deliberazioni con le quali sarebbe stato recepito il provvedimento varato l’anno precedente dal Governo regionale. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finite le cosiddette ‘libere professioni agevolate’ (LPA), a cui si sarebbe fatto ricorso – su indirizzo della stessa Azienda Usl – per tamponare l’annosa questione dello smaltimento delle liste d’attesa.
Utilizzo della cosiddetta LPA alla della quale la Cigl aveva voluto vederci chiaro da subito, con Jean-Pierre Guichardaz che aveva presentato un esposto alla Procura. Da lì le indagini e le notifiche di questi giorni.
Intanto, Stefania Riccardi con una delibera urgente ha revocato l’utilizzo del delle libere professioni agevolate, e ai medici interessata sarà richiesta la restituzione delle somme ricevute. Al momento il massimo dirigente Usl non vuole rilasciare dichiarazioni.
Gli interessati avranno ora 30 giorni di tempo per fornire le proprie memorie, dopodiché spetterà al Procuratore generale decidere se archiviare le rispettive posizioni o procedere in giudizio per danno erariale.
(redazione newsvda.it)