Ivat: nuova sede e centro culturale annesso
Da giovedì lIVAT, Institut Valdotain de lArtisanat de Tradition, ha una nuova sede. Linaugurazione dei nuovi locali in via Chambéry ad Aosta è stata occasione di incontro tra molti artigiani valdostani che hanno potuto visitare gli spazi che raccolgono importanti cataloghi consultabili liberamente dalla popolazione, in unottica di divulgazione culturale a tutta la comunità e non solo agli addetti ai lavori.
«Lobiettivo dellIVAT è quello di coinvolgere più persone possibili nella fruizione di questo importante patrimonio culturale rappresentato dallartigianato valdostano» – spiega il Presidente Rudi Marguerettaz.
«Lapertura di questo nuovo spazio è stato possibile grazie ad una serie di circostanze favorevoli, come il trasferimento a Gressan dellAcadémie di Saint Anselme che prima occupava questi locali, e al sostegno dellamministrazione regionale.
La nuova sede ospita anche il Centre détudes sur lartisanat de tradition, realizzato dallassessorato regionale Istruzione e Cultura in collaborazione con lIVAT nellambito del progetto di cooperazione territoriale transfrontaliera Italia-Francia ALCOTRA 2007-2013, dal titolo Traditions actuelles, con lintento di diffondere la conoscenza sui patrimoni della cultura materiale ed immateriale valdostana. Una tendenza alla restitution dei beni culturali che nel corso degli anni ha allargato il pubblico di destinazione dalla comunità valdostana a quella transalpina, apportando benefici turistici non trascurabili.
Allinterno della sede dellInstitut sarà possibile consultare gli archivi informatizzati, audio e video attraverso attrezzature e mezzi messi a disposizione del pubblico, tra cui anche il catalogo fotografico del BREL. È presente inoltre un magazzino visitabile che raccoglie i prodotti destinati alla commercializzazione nelle 6 botteghe disseminate sul territorio regionale (Aosta, Ayas, Forte di Bard, Cogne, Courmayeur e Gressoney-Saint-Jean).
«LIVAT non si limita a gestire le botteghe artigiane e a partecipare alla Fiera di SantOrso o alla Foire dété per poi sparire durante il resto dellanno, e lapertura nel 2009 del MAV a Fénis lo ha dimostrato» continua Marguerettaz.
«Siamo presenti tutto lanno con manifestazioni e con centri che valorizzano lartigianato valdostano, un pezzo di storia e di cultura della nostra regione molto importante, da conservare e divulgare».
Nella foto (foto Pallu) il presidente dell’Institut Rudi Marguerettaz.
(cristina compagnoni)