Cioccolato VdA, «business plan inattendibile»: Finaosta non avrebbe dovuto concedere il mutuo
L'attività investigativa ha riguardato la procedura di concessione del finanziamento milionario sotto forma di mutuo ipotecario nonché il suo utilizzo da parte della società mutuataria. E' emerso come la finanziaria regionale abbia omesso di compiere una corretta e approfondita analisi istruttoria della richiesta di finanziamento.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta ha concluso le indagini contabili, coordinate dalla Procura regionale della Corte dei Conti, incentrate sul mutuo ipotecario da 4 milioni di euro concesso ed erogato da Finaosta a beneficio della Cioccolato VdA; si tratta di una società per azioni costituita ad Aosta nell’aprile 2016 da tre soci di origine turca e fallita nel gennaio 2019.
Sotto la lente del magistrato contabile Massimiliano Atelli – su indicazione delle Fiamme Gialle – sono finiti sei dipendenti della società finanziaria, ritenuti (dagli inquirenti) responsabili del danno erariale arrecato, quantificato in euro 3.847.619,53 corrispondente all’entità dei due mutui concessi, diminuiti delle sole due rate onorate dalla società fallita.
L’attività investigativa ha riguardato la procedura di concessione del finanziamento milionario sotto forma di mutuo ipotecario nonché il suo utilizzo da parte della società mutuataria. E’ emerso come la finanziaria regionale abbia omesso di compiere una corretta e approfondita analisi istruttoria della richiesta di finanziamento, valutandone positivamente l’esito con la concessione di due mutui ipotecari, rispettivamente di 3,5 milioni euro ed 500 mila euro, sulla base di garanzie aleatorie e di un business plan del tutto inattendibile, elementi che avrebbero inevitabilmente dovuto portare al rigetto dell’istanza.
Sulla vicenda, aveva accesso un faro anche la Procura (in ambito penale) aostana. A maggio, tuttavia, il sostituto procuratore Luca Ceccanti aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per bancarotta; dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle e coordinate dalla Procura non erano emersi profili penalmente rilevanti nel fallimento della Cioccolato VdA.
In base a quanto riporta l’Ansa, oltre all’attuale direttore generale di Finaosta Giuseppe Cilea e all’ex presidente Massimo Léveque, tra le sei persone segnalate dalla Guardia di finanza alla Corte dei conti ci sono Nicola Rosset e Francesco Parenti (all’epoca entrambi membri del Cda di Finaosta), Roberto Francesconi, in qualità di vicedirettore generale della vicedirezione investimenti e Mirko Agostini, tecnico istruttore della direzione istruttoria e controllo.
(f.d.)