Geenna: Cassazione annulla con rinvio l’ordinanza nei confronti di Monica Carcea
Nel frattempo, gli avvocati Claudio Soro e Francesca Peyron sono al lavoro «su altri percorsi» per ottenere i domiciliari
Possibile svolta nell’ambito dell’operazione Geenna, che il 23 maggio aveva portato in carcere alcuni amministratori locali valdostani. Oltre a Nicola Prettico (consigliere del comune di Aosta) e Marco Sorbara (consigliere regionale ed ex assessore comunale di Aosta), i Carabinieri avevano condotto in carcere l’allora assessore comunale di Saint-Pierre, Monica Carcea; la donna è indagata per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
La pronuncia degli ermellini
Lunedì, a seguito dell’udienza camerale di discussione, la Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del Riesame di Torino che aveva confermato la custodia cautelare in carcere per Carcea. Dopo la pronuncia del Riesame, l’avvocato Claudio Soro e la collega Francesca Peyron (foro di Torino) avevano infatti impugnato gli atti davanti alla suprema Corte.
Come già avvenuto a Torino, i legali hanno evidenziato che l’ex assessore comunale di Saint-Pierre «è incensurata, si è dimessa dall’incarico (dopo l’esecuzione della misura cautelare nei suoi confronti ndr) ed è madre di tre figli piccoli», spiega Soro. In aggiunta, i difensori hanno sottolineato «il tempo trascorso»; Carcea, come gli altri amministratori, si trova in carcere da poco più di 4 mesi quindi, secondo l’avvocato, le indagini dovrebbero essere in chiusura.
L’impugnazione riguardava unicamente «le esigenze cautelari». Mentre attendono le motivazioni degli ermellini, i legali sono al lavoro per valutare «altri percorsi» per ottenere i domiciliari. Per Soro, «non è ancora il momento opportuno» per analizzare i “gravi indizi”, sussistenti secondo il gip.
La “palla” torna al Riesame
Appena i giudici della suprema Corte avranno redatto le motivazioni della decisione, le carte saranno trasmesse al Riesame, che – in diversa composizione – dovrà nuovamente decidere, proprio «alla luce delle direttive della Cassazione» precisa Soro.
In foto, Monica Carcea.
(fe.do.)