Sarre Exit, sì unanime al divorzio con Saint-Pierre
Il Consiglio comunale di Sarre ha approvato all'unanimità la risoluzione consensuale dell'associazione di servizi con Saint-Pierre
Sì all’unanimità al divorzio con il Comune di Saint-Pierre.
Il Consiglio comunale di Sarre si è espresso positivamente alla risoluzione consensuale della convenzione quadro con il comune di Saint-Pierre.
La convenzione impegnava i due Comuni a gestire in forma associata servizi e funzioni. Una gestione rivelatasi troppo complicata come già annunciato dal sindaco Massimo Pepellin nella seduta di febbraio del Consiglio comunale.
L’intervento in Consiglio
Ad assistere ai lavori anche il sindaco di Saint-Pierre, Paolo Lavy, che discuterà lo stesso punto tra poche ore.
«Con il collega di Saint-Pierre – ha detto Pepellin – abbiamo condiviso il messaggio e il percorso sulle difficoltà riscontrate nel dare atto a una legge che ha riscontrato non poche criticità».
In seguito all’analisi delle criticità in sede di giunte comunali congiunte, «dopo la presa d’atto dello sforzo forte e importante di entrambe le amministrazioni, si è constatato che, in comuni così grandi e importanti, non è possibile, in questo momento avere figure apicali condivise – ha detto il sindaco di Sarre -; il rischio è di perdere in efficacia efficienza amministrativa».
Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di proporre lo scioglimento della convenzione che avrà effetto l’ 11 settembre 2020, alla sua naturale scadenza.
Su questo tema, ha detto Pepellin, il Celva sta lavorando con una commissione istituita appositamente per analizzare le criticità incontrate dai vari ambiti e fare al legislatore una proposta di modifica alla legge 6.
Le modifiche vertono sulla non obbligatorietà dell’associazionismo, lasciando i comuni liberi di scegliere quali servizi associare e con chi, aprendo la possibilità di unire le forze anche con amministrazioni di altre Unité e prevedendo eventuali premialità per chi stipula le convenzioni.
«Oggi approviamo l’atto per la risoluzione della convenzione e stabiliamo che avrà effetto a partire dall’11 settembre 2020 – aggiunge Pepellin -. Le future amministrazioni, che si insedieranno dopo le elezioni comunali del 17 maggio 2020, avranno il tempo per fare le loro valutazioni sui servizi eventualmente da associare».
La minoranza
Positivo il commento della minoranza consiliare. «No siamo mai stati favorevoli a questa associazione – dice la capogruppo Nelly Celesia -, quindi siamo assolutamente favorevoli a questa separazione. Aspettiamo di vedere la nuova legge e quali provvedimenti si adotteranno».
(erika davi)