‘Ndrangheta: da Salvini l’ok alle commissioni d’indagine ad Aosta e St-Pierre
La palla ora passa al presidente Antonio Fosson
‘Ndrangheta: il tanto atteso “nulla osta” da Roma è finalmente arrivato. Nel pomeriggio di venerdì 22 marzo, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha autorizzato il presidente della Regione Valle d’Aosta, nell’esercizio delle funzioni prefettizie, a effettuare l’accesso antimafia.
Qui Aosta
Il comune di Aosta era stato travolto dall’operazione anti-‘ndrangheta Geenna, con gli arresti di Nicola Prettico (consigliere) e Marco Sorbara (assessore comunale all’epoca dei fatti contestati dalla DDA di Torino).
L’11 marzo, quando non era ancora certo l’insediamento di una commissione d’indagine ad Aosta, il sindaco del capoluogo Fulvio Centoz aveva detto: «Ne prendo atto, nessun problema. Anzi, forse servirà a chiarire i vari aspetti della questione. Noi siamo a disposizione». Centoz, riportando «un interrogativo che non mi pongo solo io» si chiedeva comunque come mai si parlasse di una commissione ad Aosta e a Saint-Pierre, ma non di una in Consiglio Valle; nelle 920 pagine dell’ordinanza del gip di Torino sono presenti anche i nomi di alcuni consiglieri regionali ed ex (non indagati). Secondo il primo cittadino di Aosta, l’arrivo di una commissione di indagine sarebbe stata «un’immagine molto brutta, ma siamo in questa situazione e bisogna uscirne. Quindi va bene un controllo da parte di soggetti terzi. Io sono tranquillo» e anche in Giunta «mi sembra che tutti siano tranquilli».
Qui Saint-Pierre
«Ben venga questa commissione d’indagine per fare chiarezza- aveva commentato Paolo Lavy (sindaco di Saint-Pierre) l’11 marzo -. Questo clima di incertezza riguardo a un eventuale commissariamento o scioglimento del Comune non fa che gettare dubbi, più che sull’operato passato, su quello futuro». Il primo cittadino aveva poi aggiunto: «Cerchiamo di andare avanti con l’azione amministrativa. Dal punto di vista pratico, facciamo più attenzione ma proviamo a fare come se nulla fosse successo». Dal punto di vista morale, invece, «ovviamente siamo turbati, ma non abbiamo nulla da nascondere».
Il lavoro delle commissioni
Verificare la presenza di eventuali infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso nelle attività dei comuni. Sarà questo il compito delle commissioni d’indagine che si insedieranno ad Aosta e a Saint-Pierre. Il lavoro delle commissioni può durare fino a sei mesi e serve ad accertare la sussistenza di elementi di condizionamento tali da portare allo scioglimento dei consigli comunali.
(f.d.)