Consiglio Valle, ‘ndrangheta: senza ordinanza ufficiale, nessuna sospensione è possibile
«Senza un’ordinanza ufficiale del Tribunale non ci può essere sospensione». Lo ha comunicato all’aula questa mattina, martedì 5 febbraio, il presidente della Regione, Antonio Fosson, riferendosi alla misura cautelare in carcere comminata al consigliere regionale Uv, Marco Sorbara e ai consiglieri comunali di Saint-Pierre, Monica Carcea, e di Aosta, Nicola Prettico, in seguito all’operazione “Geenna” del 23 gennaio.
«Nel corso della seduta odierna – ha aggiunto il presidente della Regione – avremo modo di affrontare altri aspetti di questa grave vicenda e in particolare le procedure che saranno avviate prossimamente per dare attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo 235 del 2012, la cosiddetta “Legge Severino” e dall’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali. A questo riguardo, è importante segnalare fin da subito che abbiamo instaurato un rapporto diretto con il Ministero dell’Interno al fine di assicurare il seguito efficace e tempestivo delle fasi procedurali che gestiremo nell’ambito delle funzioni prefettizie che il nostro ordinamento attribuisce alla Regione e al suo Presidente».
Fosson ha ricordato i passi fatti fino a oggi al fine di assicurare il seguito efficace e tempestivo delle fasi procedurali nell’ambito delle funzioni prefettizie.
«il giorno dopo l’azione del Tribunale di Torino, ho scritto alla cancelleria della dottoressa Salvadori, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale, una lettera di richiesta di trasmissione del provvedimento di adozione delle misure coercitive per gli adempimenti previsti dal decreto 235 del 2012, la cosiddetta Legge Severino a carico dei tre amministratori incarcerati – ha comunicato Fosson -. Il 25 gennaio, con delibera numero 20, la Giunta ha nominato un legale per difendere l’immagine della Regione e rappresentarla durante tutto il percorso che si sta delineando. In data 28 gennaio, poiché non era ancora pervenuta nessuna ordinanza ufficiale, nella consapevolezza della necessità di intrattenere rapporti istituzionali e di leale collaborazione, ho in informato il Ministro dell’Interno di quanto successo e della nostra posizione, nella ferma decisione di dare corso, nelle more previste dall’articolo 143 del disegno di legge 267, ai procedimenti di cui trattasi. Il Gabinetto del Ministro, a firma del Capo Gabinetto, il giorno dopo, 29 gennaio, mi ha dato conferma della piena disponibilità ad assicurare la massima collaborazione in questo percorso, dando anche il riferimento preciso di un prefetto a cui rivolgersi. Sempre il 29 gennaio – ha aggiunto il Presidente della Regione – veniva fatta richiesta da parte del Ministero di fornire gli elementi da trasmettere allo stesso in urgenza per consentire al Ministro la risposta all’interrogazione parlamentare dell’onorevole Tripodi. Il 30 gennaio lo stesso Ministro Salvini, in risposta in aula alla Camera all’onorevole, ha confermato la leale collaborazione con le competenze prefettizie valdostane. Venerdì scorso 1 febbraio, ci siamo ancora relazionati telefonicamente col prefetto del Ministero degli Interni che ci ha confermato che, come determinato oltre da due decreti legge anche da una circolare del Ministro, è previsto che in assenza di un’ordinanza ufficiale del Tribunale non ci possa essere alcuna sospensione. Tutto questo per dimostrare la nostra attività e la nostra pronta azione nell’intraprendere tutti i percorsi previsti dalla legge in questione, rinunciando sicuramente a ogni inerzia e ritardo nell’applicazione di quanto di nostra competenza. Questa mattina nonostante questi solleciti e l’azione dell’avvocato, non è ancora pervenuta alla Presidenza della Regione nonché alla prefettura alcuna ordinanza ufficiale del Tribunale di Torino».
(re.newsvda.it)