‘Ndrangheta: «Raccolte le prove dell’insediamento di Aosta»
Il procuratore generale Francesco Saluzzo ha presentato l'operazione Geenna, che oggi ha portato all'arresto di sedici persone, tra le quali i politici valdostani Marco Sorbara, Nicola Prettico e Monica Carcea
«L’operazione ha riguardato un ipotizzato, e secondo noi provato, insediamento di ‘ndrangheta nella regione Valle d’Aosta. Non è la prima volta che si parla di questa possibilità e di questa infiltrazione. E’ però la prima volta che si sono raccolti elementi così consistenti e robusti con riferimento alla presenza di un locale in Valle d’Aosta e di numerosi personaggi legati e appartenenti alla ‘ndrangheta che compongono il locale, lo dirigono e hanno realizzato le infiltrazioni all’interno del tessuto della Valle d’Aosta».
Il procuratore generale del Piemonte e della Valle d’Aosta, Francesco Saluzzo, non ha usato giri di parole per presentare l’operazione Geenna portata a termine dai Carabinieri nella notte con l’arresto di sedici persone. Tra gli arrestati, anche il consigliere regionale valdostano Marco Sorbara, l’assessore comunale di Aosta Nicola Prettico e l’assessora comunale di St-Pierre Monica Carcea. La misura cautelare ha riguardato anche l’avvocato torinese Carlo Maria Romeo.
Gli arrestati del locale di Aosta
«Le indagini – hanno spiegato i Carabinieri – hanno consentito di acquisire elementi di prova che dimostrano l’attuale presenza sul territorio valdostano di un vero e proprio locale di ‘ndrangheta. Dello stesso fanno parte esponenti delle ‘ndrine dei Di Donato, dei Nirta, dei Mammoliti e dei Raso». Secondo gli inquirenti sono sette gli appartenenti al locale di Aosta raggiunti dalla misura cautelare in carcere. Si tratta di Marco Fabrizio Di Donato, Roberto Alex Di Donato, Alessandro Giachino, Francesco Mammoliti, Bruno Nirta, Nicola Prettico e Antonio Raso.
Cos’è un locale di ‘ndragheta
Il locale è il luogo dove si riunisce la società malavitosa, dove si svolgono le riunioni degli ‘ndranghetisti. Il termine viene però usato anche in riferimento a uno o più rami dell’organizzazione che comprende più ‘ndrine o famiglie di una stessa zona geografica, paesi o quartieri di una città. Ogni locale ha un proprio capo, un contabile (che gestisce le finanze) e un crimine (governa le modalità di regolamento dei conti con le cosche rivali).
Un’operazione nata dal processo Minotauro
«Tutto è iniziato con il processo Minotauro – ha aggiunto Saluzzo -. Questo ha avuto il merito di generare una serie di investigazioni sugli insediamenti di ‘ndrangheta sul territorio piemontese. Nessuna delle zone del distretto Piemonte e Valle d’Aosta è stato risparmiata. Si è aperto un fronte finora abbastanza inesplorato con riferimento di contiguità di ambienti apparentemente insospettabili a organizzazioni di ‘ndrangheta».
La soddisfazione del procuratore vicario
Il procuratore vicario, Paolo Borgna, è parso molto soddisfatto. «Voglio esprimere la mia ammirazione verso l’arma dei Carabinieri per come sono state condotte queste indagini partite nel 2014 – ha detto il magistrato -. Questo è il risultato di un’attività investigativa iniziata addirittura prima dell’operazione Minotauro, già con quella Cartagine. Mi fa piacere sottolineare l’intelligenza, la preparazione e l’impegno dei magistrati impegnati. Ci siamo trovati a indagare su nomi di famiglie che conosciamo dai primi anni ’80. La ‘ndrangheta si è affinata, non è più quella brutale di quando eravamo giovani sostituti, sa entrare nel tessuto socio-economico e nella politica con eleganza e maestria. Per fortuna, però, anche la legislazione italiana si è affinata e riesce a contrastare l’attività criminale».
Bruno Nirta arrestato dai Cacciatori dell’Aspromonte
Bruno Nirta è stato arrestato a San Luca. «Per catturarlo sono serviti anche i Cacciatori di Calabria, unità speciale dell’Arma – ha spiegato il Colonnello Giancarlo Scafuri, vice comandante del raggruppamento operativo speciale -. E’ stata una cattura difficile, che ha dettato i tempi di questa operazione. Complessivamente, tra fase investigativa ed esecutiva, sono stati impiegati duecento carabinieri e siamo riusciti ad arrestare tutti i destinatari delle misure cautelari, senza lasciare latitanti».
(laurent bionaz – davide pellegrino)