Processo Casinò: tutti assolti, rinvio a giudizio per Frigerio
La sentenza del gup Paolo De Paola in merito al procedimento per truffa e falso in bilancio è arrivata intorno alle 17.45, al termine di una giornata convulsa
Tutti assolti «perché il fatto non sussiste» e rinvio a giudizio per il solo Luca Frigerio, unico a non aver avuto accesso al rito abbreviato. Questa la sentenza pronunciata intorno alle 17.45 di giovedì dal gup del tribunale di Aosta, Paolo De Paola, al termine dell’udienza relativa al processo per truffa e falso in bilancio sui 140 milioni di euro erogati alla Casinò de la Vallée dalla Regione Valle d’Aosta.
Le richieste
Le richieste dell’accusa, rappresentata dalla pm Eugenia Menichetti erano di cinque anni per i componenti del collegio sindacale, Jean-Paul Zanini e Fabrizio Brunello (2 anni per la loro collega Laura Filetti, accusata solo di falso), quattro anni e otto mesi per l’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, tre anni per l’ex assessore regionale alle Finanze, Ego Perron, due anni per il suo predecessore Mauro Baccega, tre anni per l’ex amministratore unico della casa da gioco Lorenzo Sommo.
Per l’ex amministratore unico della Casino de la Vallée SpA, Luca Frigerio – che aveva presentato la richiesta di abbreviato condizionato all’ammissione del proprio consulente Corrado Ferriani –, l’accusa aveva, appunto, chiesto il rinvio a giudizio, mentre per la Casino de la Vallée SpA la richiesta era di una sanzione di 500 mila euro per responsabilità amministrativa (legge 231).
La giornata
La decisione è arrivata al termine di una giornata convulsa, cominciata in aula intorno alle 9.30 e interrotta dopo circa un’ora, al termine della replica del pm, Eugenia Menichetti, con il colpo di scena, rappresentato dalla richiesta di acquisizione d’ufficio di alcuni atti, tra cui l’istanza di fallimento presentata mercoledì dalla Procura di Aosta, una sentenza passata in giudicato, la sentenza della Corte dei conti (sul procedimento “gemello”, arrivata la scorso 25 ottobre) e una relazione della Guardia di Finanza.
La richiesta ha aperto numerosi scenari, come hanno sottolineato gli avvocati difensori: di norma, secondo loro, nel corso di un processo con rito abbreviato, l’acquisizione di atti non dovrebbe avvenire attraverso la produzione con istanza formale, ma dovrebbe avvenire su iniziativa del giudice, previa necessarietà ai fini della decisione.
Dopo un’ulteriore sospensione, alle 11.50 sono poi cominciate le repliche delle difese, che hanno visto, tra le altre cose, l’abbandono dell’aula da parte del legale Salvatore Catalano, difensore del Casinò (accusato come ente responsabile): «Il pm non ha speso una parola sul capo d’accusa riguardante la Casa da Gioco – ha detto -; una controreplica da parte mia è superflua».
Camera di consiglio
Tra un’ipotesi, una pausa e un’attesa, il gup Paolo De Paola si è ritirato in camera di Consiglio, da cui, appunto, è uscito intorno alle 17.30, non prima però di aver rigettato l’acquisizione di tutte le produzioni documentali richieste dal pm, ad eccezione della sentenza passata in giudicato (riguardante un accesso agli atti negato a un consigliere) e della sentenza della Corte dei Conti, approvate dalle controparti.
È poi arrivata l’assoluzione, facendo rimanere nel cassetto la perizia presentata, in subordine, dalle difese dei componenti il collegio sindacale: fatto che avrebbe portato, probabilmente, a un ulteriore rinvio.
Il pm Menichetti: «Aspettiamo motivazione»
Esce dall’aula corrucciata, subito dopo la sentenza, il sostituto procuratore Eugenia Menichetti: «Aspettiamo di vedere la motivazione (attese entro 70 giorni ndr.) prima di commentare».
I commenti: gli imputati assolti
«Sono e siamo soddisfatti – afferma fuori dal Tribunale di Aosta l’ex presidente della Giunta, Augusto Rollandin -. Sono lieto che sia finita così. Era un aspetto delicato, visto che il processo si riferiva a un investimento fatto in piena regola, rispondendo al dettato di una legge che imponeva di agire per non far chiudere il Casinò».
Rollandin tira un sospiro di sollievo: «Trovarsi a rispondere ad accuse e considerazioni che ritenevano che noi avessimo fatto per caso, addirittura per truffare, queste cose è stato brutto – conclude -, ma per fortuna questa sentenza rende giustizia e senso a quell’intervento, fatto in un momento molto difficile».
È sollevato e soddisfatto l’ex assessore al Bilancio, Ego Perron: «Dopo tanto tempo si è visto finalmente, in maniera inequivocabile, che abbiamo operato per il bene della Regione, senza infrangere regole e cercando di salvaguardare l’azienda – sottolinea -. Un’azienda, lo ricordo, che è patrimonio della comunità, dà lavoro a settecento persone e che vive una fase di grande difficoltà».
Non si discosta il commento dell’altro ex assessore a processo, Mauro Baccega: «Sono stati mesi difficili, molto delicati – esclama Baccega -. Siamo stati messi in croce per aver fatto il nostro dovere. Invece, è stato dimostrato che quello fatto dalla Giunta Rollandin sono stati tutti impegni regolari, tutti giustificati dalla legge, con decisioni prese consultando Finaosta e gli uffici».
Anche in questo caso un sospiro di sollievo: «Era un’accusa davvero pesante – conclude -, ma sono lieto di esserne uscito a testa alta».
Esprime grande soddisfazione anche Laura Filetti, componente del collegio sindacale: «Sono contenta e sollevata – dice -. Abbiamo dato il nostro contributo, ma il merito va alla squadra di avvocati. Finalmente finisce un periodo più che difficilissimo».
I commenti: gli avvocati
«Sono stati tutti assolti, in sostanza la truffa non esiste – spiegano Giorgio Piazzese e Carlo Federico Grosso -. Da parte nostra c’è grande soddisfazione, abbiamo dimostrato che la truffa non c’è stata e che le persone accusate si sono sempre mosse nell’interesse della comunità».
«È andata come doveva andare» commenta Gianni Maria Saracco, difensore di Mauro Baccega, mentre Corrado Bellora, legale di Fabrizio Brunello, componente del collegio sindacale, analizza più a fondo: «Era scontata la prescrizione per il 2012, ma siamo davvero felici per le assoluzioni piene, perché il fatto non sussiste – spiega l’avvocato -. Per il mio cliente, in particolare, è arrivata un’assoluzione su tutta la linea. Sono felice, perché è stato un processo difficile, tecnico e sono intimamente convinto che la sentenza sia giusta».
«Siamo contenti – conclude Maria Rita Bagalà, che ha seguito Jean Paul Zanini e Laura Filetti -. Abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra, che ha dato evidentemente i suoi frutti».
(alessandro bianchet)