Scuola, anche il Consiglio dice stop agli smartphone in classe
Approvata una mozione del Movimento 5 Stelle; in realtà molte istituzioni scolastiche, soprattutto secondarie di primo grado, hanno già inserito il divieto nel regolamento.
Stop agli smartphone tra i banchi di scuola.
Il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e illustrata dalla consigliera Maria Luisa Russo che impegna l’assessore competente «a sollecitare e, dove possibile impegnare i dirigenti scolastici affinché inseriscano nei regolamenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado – qualora non sia già presente – il divieto di utilizzare lo smartphone in classe durante le ore di lezione, fatto salvo l’utilizzo dello stesso ai fini didattici, analogamente a quanto già avvenuto in diversi paesi della Germania, del Regno Unito, degli Stati Uniti e in varie città italiane».
Secondo quanto riferito dalla consigliera Russo «un recente sondaggio dice che uno studente su due usa il cellulare in classe senza autorizzazione dell’insegnante, per chattare, giocare, consultare i social e anche in aiuto ai compiti in classe».
La mozione pentastellata ha ottenuto voto unanime dopo un emendamento proposto dall‘assessore all’Istruzione Paolo Sammaritani che ha ribadito la necessità di garantire l’autonomia di ogni singolo istituto.
In realtà sono già numerose le istituzioni scolastiche (soprattutto scuole secondarie di primo grado) ad avere nel regolamento il divieto di utilizzo dello smartphone. Regolamento che però, in molti casi viene disatteso, anche per l’impossibilità di controllare che esso venga rispettato da tutti i ragazzi.
La scuola phone free d’Italia
A inizio anno scolastico, è balzato agli onori della cronaca il caso del liceo paritario cattolico San Benedetto di Piacenza, la prima scuola phone free d’Italia.
A inizio lezione, gli insegnanti ritirano i cellulari dei ragazzi e li posizionano in un astuccio che scherma il segnale e li riconsegnano ai proprietari o in una cesta che rimane in classe. Solo a fine lezione (quindi compresi intervallo e pause pranzo), la custodia viene sbloccata e il dispositivo, di nuovo funzionante, restituito allo studente.
Secondo il dirigente scolastico del San Benedetto, gli studenti del liceo sportivo hanno accolto di buon grado la novità che incoraggia le relazioni con i coetanei e addirittura, ci sarebbe una cinquantina di scuole che hanno segnalato interesse a comprendere modalità di acquisto e funzionamento del dispositivo scherma-segnale.
(re.newsvda)