Casinò, Manuela Brusoni presidente cda in sostituzione di Di Matteo
L‘amministratore unico della società Casinò de la Vallé SpA, Giulio Di Matteo, è stato revocato questa sera, martedì 9 ottobre, dal suo incarico. Al suo posto l’assemblea dei soci, convocata oggi a Saint-Vincent, ha nominato un consiglio di amministrazione composto da Manuela Brusoni, docente dell’Università Bocconi e i commercialisti milanesi Sara Puglia Mueller e Maurizio Scazzina.
La decisione, portata in assemblea dall’assessore regionale Stefano Aggravi (Lega), giunge dopo un periodo di incomprensioni e divergenze tra il manager e la giunta regionale riguardante l’approvazione del bilancio 2017 (non ancora formalizzata), che registra un disavanzo di 21,5 milioni di euro (nel 2016 era di 46 milioni di euro).
Il presidente designato sarà la professoressa e manager Manuela Brusoni. «Il cda percepirà una cifra che non va oltre i 112 mila euro complessivi previsti per l’amministratore unico», annuncia l’assessore Aggravi.
Oggi l’avvocato Giulio Di Matteo non ha opposto resistenza. Tra le parti solo la precisazione delle rispettive posizioni.
Battaglia a suon di esposti
La procura di Aosta il 28 settembre aveva aperto un fascicolo modello 45 (registro degli atti non costituenti notizia di reato) dopo aver ricevuto la bozza di bilancio de la Casinò de la Vallée SpA, corredati da un esposto «a tutela dell’azienda», da parte dell’amministratore unico, Giulio Di Matteo.
Oggi Di Matteo, ha presentato un seguito all’esposto che aveva depositato nelle scorse settimane. Si tratta della corrispondenza tra l’amministrazione della casa da gioco e gli assessori, competenti in materia di Casinò, che si sono succeduti dal settembre 2017 a oggi.
Oltre a questo esposto, ne sono già stati depositati due dall’assessore alle Finanze Stefano Aggravi: uno riguarda l’ingresso della De Vere Coceprt Srl nella vicenda della casa da gioco e l’altro, rispetto al quale ha riferito ha per oggetto scambi di corrispondenza analoghi a quelli segnalati da Di Matteo, a cui viene data una lettura speculare. Dai tre esposti non emerge – secondo quanto si è appreso – alcuna ipotesi di reato: sono tutti dei ‘modelli 45’ (atti non costituenti notizia di reato).
(re.newsvda.it)