Alpe vira verso la Lega e si spacca, i consiglieri di Aosta lasciano
Loris Sartore, Giuliana Lamastra e Paolo Fedi non condividono la scelta di andare a trattare con il Carroccio
Alpe sceglie di trattare con la Lega per la formazione di un governo regionale e i tre consiglieri del Comune di Aosta del Galletto Loris Sartore, Giuliana Lamastra e Paolo Fedi abbandonano il Movimento. In un lungo comunicato spiegano le ragioni.
Grave errore politico
Il Direttivo di Alpe ha deciso, con una risicata maggioranza, la posizione del Movimento per il prosieguo delle trattative tra le forze politiche rappresentate nel prossimo Consiglio regionale. L’organismo direttivo del movimento ha quindi deciso di proseguire l’intesa tra Alpe, Mouv, Sa+PnV+Ac ricercando un accordo con la Lega-Salvini pur con un’apertura ad altre forze per la formazione di un governo regionale.
Il gruppo comunale di Aosta non condivide tale scelta e la ritiene un grave errore politico in quanto la Lega rappresenta l’antitesi del pensiero politico e dei principi a cui si è sempre ispirata la nostra azione politica e amministrativa. Una forza, la Lega, organicamente alleata, a livello nazionale, con il centro-destra; una forza che strizza l’occhio a forze neofasciste come Casapound avendone ospitato esponenti nelle proprie liste, uno dei quali si accinge ad entrare nel Consiglio comunale di Aosta, Città medaglia d’oro per la Resistenza.
Nulla da spartire
Una forza che, sia a livello nazionale, sia a livello locale, non ci ha risparmiato le sue posizioni razziste, omofobe e intolleranti nei confronti dei più deboli, degli emarginati e degli sfruttati. Non abbiamo nulla a che spartire con loro e con quelle forze di questa futura eventuale coalizione che hanno contribuito allo sfascio della Valle d’Aosta avendo sostenuto il sistema marcio e corrotto retto dall’Union Valdôtaine. Crediamo inoltre che offrire alla Lega la possibilità di governare, con il sostegno di Alpe, sia un grave errore. Un errore tanto più evidente alla luce dei risultati delle recenti amministrative in 760 Comuni italiani dove l’influenza dell’alleanza (o contratto di governo) giallo-verde sul voto locale ha messo in rilievo la crescita elettorale della la Lega a discapito dei grillini.
La Lega ha saputo cogliere il trampolino di lancio nazionale per rafforzare la sua posizione e portare alla vittoria o al ballottaggio la coalizione di centro-destra. Per contro il M5S paga, a nostro avviso l’alleanza con la Lega perdendo così quell’elettorato che li aveva votati alle politiche perché deluso dal Pd ma che ora non li può seguire sulle politiche leghiste. Crediamo invece in un progetto politico di medio-lungo respiro che veda la costruzione di un percorso con altre forze politiche che condividono una prospettiva e una visione non solo amministrativa ma dei valori espressi dalla propria gente, dal proprio territorio.
La fine di Alpe
Questo percorso politico lo collochiamo nell’ambito dell’area autonomista, progressista e di sinistra tra forze cioè che parlano gli stessi linguaggi politici e valoriali. La scelta fatta dal movimento sancisce la fine del progetto politico originario di Alpe, rimasto incompiuto ed a questo punto definitivamente affossato. Riteniamo quindi conclusa la nostra esperienza all’interno di Alpe e facciamo appello a tutti coloro che condividono questa posizione a sostenerla assicurando che il gruppo consiliare continuerà ad operare in questa direzione per costruire un progetto alternativo per il governo della Città di Aosta e per i prossimi appuntamenti elettorali.
(re.newsvda.it)