Truffa alla Regione: otto indagati, anche il Casinò responsabile
Notificati gli avvisi di conclusione indagini ad Augusto Rollandin, Mauro Baccega, Ego Perron, Luca Frigerio, Lorenzo Sommo, Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti (a lei è contestato "solo" il falso in bilancio al pari dei due amministratori e degli altri due sindaci)
Sono stati notificati questa mattina a otto indagati gli avvisi di conclusione indagini in merito all’inchiesta sulla gestione del Casinò de la Vallée.
Gli otto indagati e i reati contestati
A riceverli Augusto Rollandin (sia in qualità di presidente della Giunta che di assessore regionale alle finanze a interim), Ego Perron, Mauro Baccega (assessori regionali alle finanze), Luca Frigerio, Lorenzo Sommo (ex amministratori del Casinò de la Vallée), Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti (componenti del collegio sindacale della casa da gioco). Ai primi sette è contestata la truffa continuata e in concorso, con danno di rilevante gravità, ai due amministratori e ai tre sindaci anche il falso in bilancio.
Il Casinò responsabile amministrativamente
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta ha svolto ulteriori indagini sulla gestione della casa da gioco termale dopo le dichiarazioni di alcuni consiglieri regionali (il riferimento è al documento diffuso dai consiglieri UV Aurelio Marguerettaz, Emily Rini, Renzo Testolin, Joel Farcoz, Marilena Péaquin, Luca Bianchi, David Follien e Giuseppe Isabellon) effettuate al termine del primo filone investigativo. «Le indagini – spiegano le Fiamme Gialle – hanno ulteriormente circostanziato e confermato le condotte penalmente rilevanti già contestate nel primo filone investigativo nei confronti di otto persone, tra amministratori della casa da gioco, l’intero collegio sindacale, il presidente pro-tempore della Regione Autonoma Valle d’Aosta e gli assessori regionali pro tempore al “Bilancio, finanze e patrimonio». In più è emersa la «responsabilità amministrativa dell’ente Casinò de la Vallée SpA ex Decreto Legislativo 231/2001, per i reati commessi dagli amministratori della casa da gioco in carica negli esercizi 2012-2015».
Un danno pluri-milionario per le casse pubbliche
Gli uomini delle Fiamme Gialle, coordinati dal sostituto procuratore Eugenia Menichetti, «hanno quantificato e definito il danno cagionato alle casse pubbliche della Regione Autonoma Valle d’Aosta in circa 140 milioni di euro (€ 139.965.096,56), ottenuto dalla somma degli importi approvati dall’autorità politica allora in carica ed erogati alla casa da gioco con varie modalità nonostante ricorressero plurimi, univoci e tutti coerenti segnali di crisi strutturale, attraverso quattro delibere di concessione di finanziamento/aumento di capitale, da 50, (poco meno di) 10, 60 e 20 milioni di euro approvate, rispettivamente, il 20 luglio 2012, 20 settembre 2013, 23 ottobre 2014 e 10 dicembre 2015».
Le contestazioni alla governance del Casinò
La Guardia di Finanza aggiunge che «ritenuta consapevole della disastrosa situazione economico-patrimoniale del Casinò de La Vallée e della assoluta inconsistenza dei piani di sviluppo aziendale, l’intera governance della partecipata regionale in carica dal 2012 al 2015, aveva omesso di indicare nei bilanci societari – attraverso studiati artifizi contabili – perdite di esercizio fino a oltre 42 milioni di euro, nascondendo volutamente in questo modo la reale condizione economica societaria, fattore che – se correttamente illustrato – non avrebbe mai permesso di incassare il denaro erogato dalla società finanziaria regionale».
La posizione dei tre amministatori regionali
Per quanto riguarda Rollandin, Baccega e Perron, le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria «hanno fatto emergere la piena consapevolezza del presidente della Regione Valle d’Aosta e degli assessori regionali al “Bilancio, finanze e patrimonio” delegati ai rapporti con la partecipata e in carica nelle date di approvazione delle delibere milionarie, della disastrosa situazione finanziaria della casa da gioco. Risulta infatti come essi abbiano raggirato e indotto in errore la stessa Regione – e quindi la comunità valdostana – avendo consciamente presentato nella sede deliberativa bilanci di esercizio riportanti perdite dissimulate – quindi falsi – e piani di sviluppo industriale conseguentemente irrealizzabili».
La responsabilità contabile dei politici
L’attività investigativa è strettamente correlata alle indagini contabili delegate alle stesse Fiamme Gialle dalla procura regionale della Corte dei Conti. Le stesse si sono concluse a febbraio con la contestazione agli amministratori pubblici di un danno erariale pari a circa 140 milioni di euro.
La Finanza: «Sempre dalla parte dei cittadini onesti»
«La singolarità e la forza di queste indagini, così delicate perché risulta direttamente colpito l’Ente Regione in quanto fulcro centrale della comunità valdostana, è data dall’aver operato in strettissima sinergia investigativa e in armonica tempistica con la Procura della Repubblica da una parte e la Procura della Corte dei Conti dall’altra – spiega il Tenente Colonnello Piergiuseppe Cananzi, Comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta -, che hanno permesso alla Guardia di Finanza di esprimere in modo trasversale le proprie potenzialità investigative a fortissima vocazione sociale, cioè sempre dalla parte dei cittadini onesti».
(d.p.)