Allevatori e agricoltori scendono in piazza: siamo in ginocchio
Gli allevatori valdostani manifestano a palazzo regionale. «La gestione inefficiente dei fondi europei sta mettendo in ginocchio le nostre aziende», ricordano in documento sottoscritto presentato a place Deffeyes e sottoscritto da circa 200 allevatori durante il picchetto di questa mattina, martedì 6 marzo, durante l’audizione dei vertici dell’Arev in Commissione consiliare.
Troppa burocrazia
Il problema, spiega il vice presidente dell’Arev, Davide Ronc, «è l’inferno burocratico per cui i soldi dall’Europa arrivano a Roma, ma non arrivano alle nostre aziende. Quello che chiediamo è che sia riorganizzato il sistema di gestione prima della stesura del prossimo Piano di Sviluppo Rurale».
Il picchetto è stato organizzato dall’Arev e sotto il Palazzo si sono riuniti allevatori provenienti un po’ da tutte le vallate. «La gente ci tiene, molti si sono fatti due ore di macchina per arrivare qui – continua Ronc -, l’unica cosa che vogliamo è che i politici e l’opinione pubblica si rendano conto di quanto sta accadendo, delle aziende che chiudono e di quanto siano fondamentali i fondi europei per noi. Soldi che ci sono e che rischiamo di perdere per una cattiva gestione amministrativa».
Le associazioni di settore declinano l’invito
Hanno declinato l’invito a partecipare al presidio organizzato dall’Arev le associazioni di settore Coldiretti, CIA (Confederazione italiana degli agricoltori), e A.NA.BO.RA.VA (Associazione nazionale bovini di razza valdostana), in quanto, «per il momento dei risultati si sono già ottenuti e qualche soldo è arrivato».
«Sarebbe stato meglio essere uniti in questo momento – conclude Ronc -, noi siamo solo qui per informare, e non vogliamo dare le colpe a nessuno, vogliamo solo che le nostre aziende non debbano chiudere».
(sara sergi)