Prostituzione: rinviata a giudizio titolare di un centro benessere
Dopo l'udienza preliminare, è stato fissato per il 6 giugno il processo collegiale per Wu Bihong, titolare dell'attività di Châtillon "Nuova vita"
Rinvio a giudizio per il 6 giugno di fronte al collegio giudicante, per rispondere delle accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Questo l’esito dell’udienza preliminare di giovedì mattina, riguardante il caso “Nuova Vita”, il centro benessere chiuso nel giugno 2016 dopo un blitz dei carabinieri della Compagnia di Châtillon e Saint-Vincent.
Alla sbarra, la titolare Wu Bihong, accusata di sfruttare due ragazze cinesi per attività che andavano ben oltre i semplici massaggi.
L’inchiesta
L’inchiesta, come detto, risale al giugno del 2016, quando un blitz dei carabinieri della Compagnia di Châtillon e St-Vincent e della Polizia locale, in località Soleil di Châtillon, portò al sequestro dell’attività. Dopo tre mesi di indagini, guidate dall’allora sostituto procuratore Pasquale Longarini (il fascicolo è ora nelle mani del pm Carlo Introvigne) arrivò a considerare il centro benessere come una vera e propria «casa di prostituzione».
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la titolare Wu Bihong, 36 anni, aveva alle sue due dipendenze due ragazze di origine cinese che, ogni giorno, intrattenevano tra i quattro e i cinque clienti, i quali avrebbero ottenuto prestazioni sessuali a pagamento, con un “tariffario” che andava dai 30 ai 100 euro.
(al.bi.)