Terremoto giudiziario: «Tessuto corruttivo particolarmente significativo»
Turbativa d'asta e corruzione i capi d'accusa che hanno portato agli arresti domiciliari Gabriele Accornero e Gerardo Cuomo. Tra gli indagati, Augusto Rollandin; sotto la lente 4K, Forte di Bard e lavori fatti nell'abitazione di Accornero
Turbativa d’asta e corruzione continuata. Sono questi i reati che hanno portato, nella mattinata di oggi, mercoledì 8 novembre, all’esecuzione dell’ordinanza di arresti domiciliari, da parte del Comando dei Carabinieri di Aosta (guidati dal nuovo comandate del reparto operativo, Maurizio Pinardi), del manager di Finaosta ed ex consigliere delegato del Forte di Bard, Gabriele Accornero, e dell’imprenditore, titolare del Caseificio Valdostano, Gerardo Cuomo.
Gli arresti domiciliari
Il provvedimento, firmato dal GIP Davide Paladino «a fronte di una richiesta della Procura di custodia cautelare in carcere» racconta il PM Luca Ceccanti, è stato preso per il pericolo ravvisato di «reiterazione dei reati e alterazione della genuinità delle prove» continua Ceccanti. Alcune circostante, in particolare, hanno portato agli arresti domiciliari: «La possibilità di inquinamento – sottolinea il pubblico ministero – è emersa, in particolare, dalla falsificazione di due fatture, relative a lavori effettuati nella casa di Porossan di Accornero, che risalgono a fine febbraio 2017, ma che sono state predisposte dopo il 30 gennaio 2017, data in cui sono stati predisposti dal GIP di Milano, gli arresti domiciliari per Gerardo Cuomo: questo prefigura un possibile inquinamento probatorio».
Le indagini
L’epilogo arriva al culmine di indagini partite nel marzo del 2017 e «slegato dal caso Longarini – sottolinea Luca Ceccanti -. Il tutto nasce da intercettazioni utilizzate per altri procedimenti e prefigurano un grave quadro indiziario» che parla di «grave strumentalizzazione del proprio ufficio» da parte di Gabriele Accornero e di «un mercimonio in favore di diversi soggetti, in particolare con Gerardo Cuomo». Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti sono finite «turbative d’asta per la fornitura di prodotti alimentari», ma anche «alcuni lavori effettuati nel corso degli anni al Forte di Bard».
Fornitue al 4K
Il pubblico ministero, Luca Ceccanti, entra poi nei dettagli, parlando di «un tessuto corruttivo particolarmente significativo», con la turbativa d’asta legata, in particolar modo, «alle forniture per il trail 4k» con un affidamento «pilotato a favore di Cuomo. In questo caso – continua Ceccanti – si assiste alla volontà, poi portata a compimento, di affidare la fornitura a un dato soggetto, attraverso un accordo informale con un dei partecipanti, che sapeva bene tutti gli estremi di un bando di gara, poi predisposto in tempi strettissimi, per un importo di poco inferiore ai 70 mila euro».
Trasferimento Deval e locali dell’Autoporto SpA
L’altro episodio che «spicca – ricostruisce Ceccanti – è legato al trasferimento della Deval dai locali dell’autoporto». La vicenda, cominciata nel 2013, da quando si iniziò a parlare dello spostamento della ditta «si conclude nel 2016 con il trasferimento negli stessi del Caseificio Valdostano e con la conseguente ricontrattazione del canone di affitto».
In questo caso «Accornero avrebbe reiterato alcune condotte per determinare lo spostamenteo della Deval in altro luogo e avrebbe agito per ottenere un risparmio significativo sul canone di affitto, anche con l’aiuto di un perito di fuori Valle legato a Cuomo». In cambio, continua Ceccanti, «Accornero avrebbe ricevuto favori piccoli e grandi» tradotti in «lavori presso la sua abitazione di Porossan, direttamente da Cuomo (lavori per circa 2 mila euro) e da altri imprenditori (per diverse decine di migliaia di euro)». Il tutto sarebbe culminato nell’emissione di «fatture fasulle per i lavori, fatte figurare come interventi effettuati presso il Caseificio».
Lavori al Forte di Bard
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero altri fatti «ancora oggetto di approfondimento», ma il pubblico ministero sottolinea, in merito alla posizione di Gabriele Accornero, ancora un aspetto relativo «ai significativi lavori effettuati al Forte di Bard. In particolare, il sistema idraulico dell’Opera Ferdinando (80 mila euro) e i lavori di rifacimento della scala d’accesso al Museo delle Alpi (40 mila euro)» sarebbero stati effettuati da «imprenditori amici – continua Ceccanti – su presentazione di preventivi fasulli, ricevendo utilità fatte presso l’abitazione di Porossan».
A carico di Gabriele Accornero risulta anche un’accusa di peculato «di scarsa importanza, circa 100 euro» racconta ancora Ceccanti. Accornero, infatti, avrebbe svolto «attività informale per l’apertura di una sede del Caseificio a Londra» effettuando un viaggio in terra britannica «a spese del Forte di Bard, da qui nasce il peculato».
Augusto Rollandin indagato
Tra gli undici indagati risulta anche l’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin «per concorso in corruzione». Il fatto «ancora oggetto di approfondimento» è legato alla «vicenda dell’autoporto spa» e vede il suo coinvolgimento proprio come «presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta» sottolinea ancora Ceccanti, che però esclude qualsiasi legame con il celeberrimo caso dei 25 mila euro ritrovati sotto la scrivania dell’attuale consigliere regionale dell’UV.
«Ho ricevuto la notifica e sono a disposizione per chiarire quelli che sono gli approfondimenti che mi verranno posti per le problematiche che sono state in qualche modo evidenziate – ha dichiarato Augusto Rollandin –. A oggi non ho altro da dire».
Gli altri indagati
Mentre ci sono ancora un paio di indagati «non a conoscenza della cosa», emerge anche il coinvolgimento del consulente del lavoro, Matteo Fratini, «indagato, però, per un procedimento connesso e in rapporti amicali con Cuomo». Gli altri indagati sono l’imprenditore Davide Bochet di St-Pierre, il libero professionista Simone D’Anello di Aosta, l’artigiano edile Salvatore D’Anello di Aosta, l’artigiano Francesco Maruca di St-Christophe, l’artigiano edile Patrick Menta di Villeneuve e l’artigiano edile Salvatore Timpano di Quart.
Precisa la sua posizione proprio Matteo Fratini: «Come confermato dal dott. Luca Ceccanti nel corso della conferenza stampa – si legge in una nota –, il sottoscritto è indagato in procedimento connesso e non nel procedimento di cui ai quotidiani fatti di cronaca. Ciò significa, nel concreto, che non mi vengano contestati reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti aggravata in concorso, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in concorso e peculato. A questo proposito specifico che mi viene contestato esclusivamente il reato (art 371 bis c.p.) ovvero il “False informazioni al pubblico ministero. Credendo fermamente nell’operato della giustizia, sono certo di poter dimostrare nelle sedi opportune la correttezza del mio operato e la veridicità delle mie affermazioni rese al Pm».
Caso-Rini
«Rientra nelle indagini in corso», secondo il pm Ceccanti, la questione riguardante l’audizione dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Emiliy Rini, in merito all’assunzione a tempo determinato in Cva dell’ex marito. «Sottolineo che non è indagata – continua Ceccanti –, ma è stata sentita in procura come persona informata sui fatti. La vicenda, comunque, ha contorni che devono ancora essere delineati; la presenza di Cuomo e la sua offerta meritano successivi approfondimenti».
Le perquisizioni
Tra le quindici perquisizioni effettuate dagli agenti del Comando dei Carabinieri di Aosta, risulta anche la «casa aostana e gli uffici nelle disponibilità di Rollandin», come anche luoghi nelle disponibilità di «tutte le persone indagate» conclude Ceccanti.
(in foto la conferenza stampa con il PM Luca Ceccanti e il comandate del reparto operativo dei Carabinieri di Aosta, Maurizio Pinardi)
(alessandro bianchet)