«Aosta intitoli una via ad Antonio Sonatore, il padre che si diede fuoco perchè non poteva vedere sua figlia»
Un fiore giallo, giallo come le ginestre che pietosamente, diciassette anni fa, qualcuno poggiò sulla macchia nera di benzina davanti al tribunale, dove Antonio Sonatore si cosparse di benzina e si diede fuoco. Era il 7 aprile di 17 anni addietro; era la mattina di Pasqua e l’uomo, psicologo e insegnante, protestava contro una sentenza del tribunale che gli consentiva di vedere la figlia soltanto una volta al mese. Domenica mattina, davanti al tribunale, l’Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori ha organizzato una piccola cerimonia, un bouquet di fiori gialli, una scritta semplice, ‘Antonio Sonatore, un padre’, un momento di silenzio e poi un applauso per quel padre «colpevolmente dimenticato» secondo l’associazione che chiede agli amministratori di Aosta di intitolare una via ad Antonio Sonatore e a installare una stele in sua memoria nei giardini davanti al tribunale.
Il servizio e le foto su Gazzetta Matin in edicola lunedì 8 aprile. Nella foto, fiori gialli per ricordare Antonio Sonatore.
(cinzia timpano)